I viaggi, per come li vedo io, non consistono solo nel recarsi in un posto, sia reale che immaginario, e visitarlo con grande fascino. Questo è solo il lato più “commerciale” e “vacanziero” del tutto, potrei dire, quello che gli altri mi invidiano quando parlo loro dei vari posti in cui sono andato. In realtà, un viaggio è fatto anche dei giorni prima della partenza, quando cerchi di fotografare già nella tua mente ciò che andrai a vedere, immaginandoti le emozioni che proverai e le bellezze che incontrerai.
È fatto della compagnia con cui passerai quei giorni (finora tale aspetto è in parte mancato nei miei viaggi), e di quella a cui racconterai una volta tornato. È fatto di situazioni nuove, interazioni con culture a te prima sconosciute, cibi diversi da quelli che mangi di solito, usi e costumi per te stravaganti…
Ecco come sono i viaggi, somigliano un po’ ai sogni, che oltre a mostrarti luoghi esistenti solo nella tua mente, ti lasciano sensazioni ed esperienze strane, e a volte includono persone che conosci.
Il più completo che ricordo, quello che più può essere degnamente chiamato viaggio, ha come meta il Perù, un trionfo di storia, cultura e leggenda. Pronti?
Il primo giorno abbiamo visitato la capitale, Lima, grande città sul Pacifico, una specie di New York marittima. Abbiamo conosciuto i nostri compagni di viaggio, due fratelli, di cui uno un militare, entrambi simpaticissimi. Una volta tornati lì a fine viaggio abbiamo mangiato in un ristorante a base di… patate di ogni tipo! Infatti la cucina tipica del Perù si basa anche su questo tubero. Pensate che ne esiste un tipo autoctono, sacro un tempo alle popolazioni Inca che abitavano la zona, di colore viola!
Qualche giorno dopo ci siamo recati a Nazca, che abbiamo sorvolato con l’aereo, notando le gigantesche figure tracciate sul terreno secoli fa dalla civiltà omonima. Mi hanno suscitato una certa impressione soprattutto per la grandezza e la precisione con cui sono state realizzate. Le leggende intorno a queste raffigurazioni sono molte, alcune parlano di presunte piste d’atterraggio per ufo o segnali visibili dal cielo, sempre per i cugini di E.T.. Sta di fatto che i nostri compagni ci credevano…
Ad Arequipa, città situata in una magnifica posizione panoramica su tre vulcani dagli efici in stile barocco-indigeno, abbiamo visitato il Museo dei Santuari Andini al cui interno è custodita Juanita, la mummia congelata di una ragazza inca di 14 anni risalente al periodo precolombiano sacrificata agli dei inca e trovata tra i ghiacciai delle Ande peruviane perfettamente conservata.
Nella valle del Colca ci siamo fermati ad ammirare i suggestivi panorami della Riserva Nazionale Aguada Blanca, popolata da Vigogne, mammifero simile al Lama ma dal manto più pregiato e per questo amato un tempo dai Re Inca. Morbidissimi!
L’ottavo giorno è stato dedicato interamente all’escursione in barca sul lago Titicaca. La vastità dello specchio d’acqua, il colore blu intenso delle acque, i miti, le tradizioni dei suoi abitanti e le antiche leggende di cui è protagonista ne fanno un luogo quasi mistico. Attraverso una passeggiata tra i magnifici panorami sul lago e le sue isole abbiamo incontrato la comunità locale dedita all’allevamento, all’agricoltura, alla pesca e all’artigianato. Sono rimasto stupito da tutte quelle abitazione costruite sull’acqua semplicemente intrecciando materiale ricavato dalle piante che crescono sulla superficie, e su cui potevo camminare!
L’ultima parte del viaggio che vorrei condividere è la visita sito archeologico di Sacsayhuamán, fortezza inca costruita con enormi blocchi di pietra scolpita, al centro cerimoniale di Q’enqo, megalite di calcare costellato di nicchie ed incisioni simboliche, considerato uno dei pilastri della cosmovisione andina. Incredibile come un popolo così antico fosse già incredibilmente avanti nelle conoscenze astronomiche, non mi stupisco se poi nascono certe ipotesi…
Come dicevo all’inizio dell’articolo, questo viaggio in Perù non sono state solo le enormi linee di Nazca e le acque azzurre del lago Titicaca, ma anche le usanze colorite, le leggende aliene o meno, le risate in compagnia dei due fratelli, la storia del luogo, le facce incuriosite di chi ci ha chiesto di raccontare al ritorno… tutto questo sono i viaggi, e tutto questo è stato quello in Perù per me.
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