Ottobre di pace, Sanremo 2019

Una delle prime iniziative a cui presi parte mentre cercavo nuove persone da conoscere nel 2019 è stato Ottobre di pace, evento che si tiene ogni anno a Sanremo ed accoglie artisti accomunati dalla volontà di esprimersi su questo tema. Dopo aver letto due libri, i cui autori inneggiavano ad una rivoluzione pacifica che avrebbe cambiato il mondo in meglio, realizzai un monologo da esporre quel giorno, insieme a dei miei conoscenti che portarono pezzi musicali da cantare o da suonare. Visto che, a causa di ciò che sta succedendo in questi giorni, siamo in tema (che gioia), mi sembra opportuno farvi partecipi del lavoro realizzato a quel tempo, anche perché basato su molte mie idee al riguardo in cui mi ritrovo ancora oggi. Anche qua, gli elementi futuristici abbondano!

“Benvenuti, cari amici, grazie per essere qui oggi. Come sapete, sono stato uno dei più grandi attivisti della Rivoluzione metacognitiva, al cui anno di inizio, il lontano 2050, risale la mia nascita. In 100 di vita ho visto tutto il suo svolgimento e ormai la morte bussa alla mia porta, ed è per questo motivo che ho raccolto le mie memorie in un’autobiografia, decidendo di convocare qua le più illustri menti in circolazione per presentarvi di cosa tratterà questo libro.


Come sapete, l’ultimo secolo a questa parte è stato un periodo di pace, fratellanza e giustizia grazie alla Rivoluzione, i 150 anni precedenti ad essa invece hanno fatto da teatro ai più grandi bagni di sangue della storia: nazionalismi, razzismo, antisemitismo, indottrinamento ideologico, terrorismo e saccheggio delle risorse naturali. Addirittura, secondo gli storici, siamo riusciti a sopravvivere evitando una guerra nucleare solo grazie a questo processo di cambiamento mondiale. Per tale motivo esso nasce come una presa di coscienza da parte soprattutto della gioventù pacifista di quel periodo della condizione di precario equilibrio dell’umanità. Infatti, questa Rivoluzione si distingue da quelle del 20° secolo perché è sostanzialmente pacifica, ed è riuscita a cambiare il mondo da tutti i punti di vista senza spargimenti di sangue. Queste persone erano giustamente convinte che, nonostante la violenza potesse sembrare a volte necessaria, con essa l’obiettivo si potesse raggiungere solo a scapito del benessere altrui e spesso con risultati controproducenti; invece la non-violenza, che richiede pazienza e determinazione, è sempre costruttiva. Loro inoltre si ispirarono all’intuizione che ognuno di noi fosse responsabile della maggior parte dei problemi che incontrava nella propria vita perché ci lasciavamo trasportare da modelli ripetitivi di emozioni distruttive.


Un capitolo importante del libro parla dell’influenza che ha avuto la colonizzazione di Marte incominciata nel 2033 sulla gioventù di quel periodo, la quale vedeva il “pianeta rosso” come una nuova casa per l’umanità, un posto dove ricominciare. Sull’onda di queste nuove idee, filosofi e scienziati hanno scritto il Manifesto del Metacognitivismo (2037), nelle cui pagine iniziali si legge la domanda: “e se la risposta alle crisi del nostro secolo fosse l’emancipazione?” La celebre frase introduce un concetto che riprendeva il motto repubblicano Liberté, Egalité, Fraternité, simbolo degli ideali della rivoluzione francese, in cui però queste tre parole assumevano delle accezioni leggermente differenti. Libertà prendeva il significato di privazione dell’ignoranza, la quale stava alla radice di ogni conflitto e sofferenza; uguaglianza era la base per una pace duratura e una civile convivenza; fratellanza era l’irradiarsi dell’amore e della compassione coltivati ogni giorno. Proprio in virtù del principio dell’uguaglianza, ciò che è avvenuto nell’ultimo secolo a questa parte è anche chiamato Rivoluzione della compassione, sentimento messo in primo piano dai filosofi di questo periodo grazie al suo ruolo fondamentale per una vita realizzata e armoniosa. Da questo punto di vista grande importanza ebbe la figura della donna, elogiata per fare istintivamente un esercizio maggiore della compassione rispetto all’uomo. Per questo motivo i rivoluzionari sottolineavano il principio della parità dei sessi, assieme a quello del cosmopolitismo, in quanto tutti noi apparteniamo alla grande famiglia umana, e al valore della lungimiranza, intesa come sguardo verso le generazioni che avrebbero abitato la Terra dopo di loro, fra cui c’è la nostra.


La seconda parte del libro parla dei cambiamenti portati dalla Rivoluzione; fra questi ricordo le organizzazioni sovranazionali che si formarono a partire dal 2050, prendendo spunto dall’UE per avvantaggiare l’ONU nel suo compito. Oggi questo scenario politico è già passato, visto che ormai quasi tutti gli stati sono annessi all’unico grande Governo mondiale, il quale ha cambiato e migliorato l’esercizio dei tre poteri fondamentali. Per fare un esempio, il settore giudiziario del nuovo sistema punta a rieducare chi commette dei crimini di odio contro l’umanità, sostituendo alla paura della punizione dei valori saldi come motivazione di scelte giuste.


Grazie a tutto ciò e a molto altro, oggi stiamo vivendo quella che veniva definita dalle civiltà classiche come età dell’oro dell’umanità, un mondo dove ognuno vive vite realizzate e felici. Voi oggi, fate che tutto questo non sia stato vano! Ormai la Rivoluzione è quasi finita, inaugurate un’era perfetta! Fra poco il mio tempo sarà terminato e chiuderò gli occhi su un mondo che ha enormi potenzialità di realizzare il sogno nutrito dall’uomo fin dalle sue origini. Oggi io vi lascio le mie memorie, fatene buon uso e lasciate che vi guidino a costruire il nuovo mondo! Grazie a tutti.”


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