Metamodernismo nel cinema 3: metamodernismo nella fantascienza, Interstellar (2014)

Terza e ultima parte di metamodernismo nel cinema… e chiudiamo in bellezza analizzando come la cultura attuale influenza uno dei generi più amati da molte generazioni di persone, compreso il sottoscritto. Sto parlando della fantascienza!

E anche qui, le influenze metamoderniste abbondano.

Uno dei film che più esemplifica questo è sicuramente Interstellar, del 2014, aspettato da molti amanti del tema universo/mondi alieni quando è stato annunciato e subito un successo una volta uscito in sala. Ambientato in un futuro che vede l’umanità in lotta per la sopravvivenza, il film segue un gruppo di astronauti che viaggiano attraverso un wormhole vicino a Saturno alla ricerca di una nuova casa per l’umanità.

Fra i temi riguardanti la fantascienza metamodernista in generale, e quindi anche il film in questione, abbiamo sempre l’oscillazione tra sincerità e ironia, quasi una costante non solo nel cinema ma in tutte le forme d’arte che incorporano la sensibilità odierna. Basti pensare a quello che viene definito neo-romanticismo nelle arti figurative, in cui “romanticismo” viene inteso nella sua volontà, già presente nell’immaginario europeo di primo Ottocento, di coniugare poli opposti (ad esempio, il finito e l’infinito). Questo però è un altro argomento, forse per un prossimo articolo…    

Si ha poi un forte accento sulla speranza, la quale spinge i personaggi a compiere scelte che si ripercuotono sulla successione di avvenimenti del film, soprattutto quando l’obiettivo dei personaggi è cambiare qualcosa del presente per creare un futuro migliore. Un altro elemento chiave è il ritorno del soggetto e della sua caratteristica sincerità che, come suggerisce la slide, è l’ennesima riconciliazione fra il modernismo e il postmodernismo, invece che un mero ritorno al primo. Ora, i temi del film.

                                                                        Eccolo, uno dei miei preferiti! Sì, sono proprio un (neo-) romantico, lo avrete capito. È proprio la connessione umana che permette alla missione della spedizione di essere completata, e, mi viene da dire, in molte occasioni di fare lo stesso con una missione molto più reale e quotidiana, quella che riguarda ognuno di noi ogni giorno. Quindi, sulla Terra di oggi o dentro un buco nero nel futuro, è sicuramente un tema universale che deve essere indagato prima di tutti dal cinema metamodernista.

Connesso al precedente è l’argomento del sacrificio: i protagonisti si avventurano su pianeti inesplorati rischiando in molte occasioni la vita fino a tentare di raggiungere la singolarità all’interno del buco nero Gargantua, pur di tenatare di salvare quello che più hanno a cuore: le persone a loro care e l’umanità in generale. Il protagonista stesso dovrà lasciare la propria famiglia per partecipare alla spedizione. Voi lo fareste? Lascereste tutto sapendo con molta probabilità di non fare più ritorno a questo scopo?

Non tutti saranno eroi però, e anche gli eroi stessi devono confrontarsi con i loro limiti. Alcuni personaggi abbandoneranno tutto ciò che sono pur di sopravvivere, mettendo a rischio la spedizione, altri mentiranno, perfino sullo scopo stesso della missione, ed altri ancora troveranno conforto nella regressione a stati primitivi e animaleschi…

…fino a svelare la loro malvagità, che verrà vista dai personaggi come un elemento propriamente umano e celato dentro ognuno di noi. A volte può uscire allo scoperto, soprattutto se gli viene data una spinta, come potrebbe essere la solitudine ed il pensiero di essere lontani chissà quante migliaia di anni luce dalla Terra. Mi viene in mente qua l’Esperimento carcerario di Stanford condotto dallo psicologo Zimbardo per dimostrare come, nelle giuste situazioni, ognuno di noi può svelare questa nostra parte nascosta.

Ed è così che vorrei concludere questa sezione della categoria, questo viaggio alla scoperta delle ultime tendenze nel mondo del cinema. Spero vi sia piaciuto e vi abbia fatto riflettere, spingendovi a guardare di nuovo i film scelti per voi con occhio più critico, o magari a farvi venire la curiosità di guardarli se non li avete già visti. Comunque, se il modernismo e il postmodernismo erano improntati al puro pensiero, il metamodernismo è più propriamente una filosofia etica. Individua, infatti, la contraddizione eterna nell’uomo fra il bene e il male, altri due poli della nostra natura che oscillando creano quello che ognuno di noi è, e le nostre scelte. Solo riconoscendo questo (e soprattutto la sua esistenza, contrariamente a quanto il postmodernismo voleva farci pensare) saremo in grado di compiere veramente la scelta giusta. Che sia lanciarsi in una rischiosissima missione per la salvezza di tutto ciò a cui teniamo, o semplicemente vivere al meglio la nostra vita.


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