Dopo aver parlato delle influenze del metamodernismo nel cinema contemporaneo, realizzando 3 articoli in cui analizzo un film in particolare vorrei continuare la sezione Cinema portandovi i miei top 5 film preferiti, di generi differenti e visti in periodi diversi, ma tutti accomunati dal fatto di avermi colpito tanto in maniera positiva da spiccare su tutti gli altri nella mia memoria.
Di 3 in particolare ho il ricordo di una scena impressa a fuoco nella testa, mentre gli altri mi sono piaciuti soprattutto nella loro interezza. Proprio alcune parti, solitamente brevi ma intense e di natura fortemente drammatica ed emotiva, fanno spesso la differenza fra un film normale e uno che mi porterò dietro. Non importa neanche tanto la qualità in sé del film, ho trovato scene simili anche in Star Wars IX (e ho detto tutto), anche se è vero che non ricorderò mai in questo modo un film terribile solo per una di esse.
Vi avverto della presenza di alcuni spoiler importanti, a vostro rischio e pericolo.
Detto questo, non ci resta che iniziare!
Table of Contents
1) Star Wars: Il Ritorno dello Jedi
Come non includere in questa top 5 il film preferito della mia saga preferita. Luke Skywalker, ormai un Jedi (o quasi) dovrà confrontarsi di nuovo con Darth Vader finendo nelle grinfie dell’imperatore, mentre Han Solo e Leila cercheranno con gli altri ribelli di far saltare la nuova Morte Nera. La scena emblematica è una delle finali, e ci mostra come nessuno sia irrecuperabile (viene descritta ampiamente nell’articolo su Star Wars) e che anche un Sith possa tornare ad essere una persona buona.
2) Le vite degli altri
Ma bisogna portare l’equilibrio nella Forza per essere eroi? A quanto pare no, come dimostra il prossimo film. Berlino Est, 1984. Il capo della Stasi (Ministero per la Sicurezza dello Stato) Gerd Wiesler viene incaricato di spiare lo scrittore Georg Dreyman, anche se per ora non viene considerato pericoloso per l’ideologia del Partito Socialista.
Con una macchina da scrivere importata clandestinamente dell’Occidente, però, Dreyman incomincia a scrivere un saggio anonimo sull’alta percentuale di suicidi nella Germania Est. Wiesler, che lo ascolta giorno e notte, non fa nulla per ostacolarlo perché è sempre più affascinato dallo spirito libero e dalle relazioni di amore e amicizia che si respirano a casa dello scrittore. Quando Christa-Maria, moglie di Dreyman, viene interrogata nella sede centrale della Stasi dal capo di Wiesler, finisce per rivelare il coinvolgimento del marito nella stesura del saggio.
La casa di Dreyman viene ispezionata fino a trovare il posto dove la macchina da scrivere era stata riposta. Christa-Maria, non sopportando la vergogna per il tradimento, si butta sotto un camion di passaggio per strada appena prima che il nascondiglio venga aperto. Non viene trovato nulla. L’indagine su Dreyman si chiude, non potendo provare la sua colpevolezza. Wiesler è l’eroe a tutti gli effetti di questa storia, e pagherà il prezzo di esserlo con la fine della sua carriera. La scena da riportate è quella in cui lui corre verso Christa-Maria morente che è appena stata investita e le rivela cosa ha fatto.
3) Terminator 2 – Il giorno del giudizio
E il sacrificio è un tema anche del sequel di Terminator, un’altra opera di fantascienza che mi ha segnato l’infanzia. 1995, sono passati 10 anni da quando il robot chiamato Terminator proveniente dal 21° secolo ha provato a uccidere Sarah Connor e il figlio che portava in grembo John, futuro leader della resistenza umana contro le macchine del supercomputer Skynet. Tuttavia, un secondo Terminator viene mandato indietro nel tempo per uccidere John quando è ancora un bambino.
Ad aiutare madre e figlio a sopravvivere ci sarà un altro robot ancora, un T-800 come nel primo film e interpretato sempre dal “mingherlino” Arnold Schwarzenegger, riprogrammato dalla resistenza e inviato nel passato per proteggerli. Il rapporto fra il giovane John e il T-800 si evolverà portando ad una progressiva “umanizzazione” della macchina, in grado di far proprio il comportamento degli uomini, fino ad ultimo gesto estremo che assicurerà un futuro senza Skynet.
Nessuna traccia di macchine senzienti deve rimanere, nemmeno lui stesso. Così, il frutto dell’ingegno della nostra specie diventa più umano dei suoi stessi creatori, altro che “mostro” di Frankenstein (a proposito, anche I, Frankenstein del 2014 mi è piaciuto molto, ed è incentrato proprio su questo). Da sottolineare che, almeno per me, la storia di Terminator finisce qua, con il finale del 2° film, che vede John adulto e Sarah anziana in un mondo senza la guerra portata dalle macchine. Tutti i film usciti dopo mi fanno letteralmente schifo, lo stesso che per Star Wars? Sì. Si divertono a rovinare dei capolavori con sequel del sequel del sequel? Sì.
Un po’ poco fantasy che adoro tanto finora? Rimediamo subito! I prossimi due che ho scelto infatti appartengono a questo genere, anche se non proprio quello de Il signore degli Anelli, che pure considero meravigliosa come ambientazione.
4) La vita è meravigliosa
Torniamo nel lontano 1945 con un bel film in bianco e nero e il loro fascino intramontabile. (Un mio conoscente sosteneva di aver passato anni da piccolo a pensare che nel passato il mondo fosse meno colorato e che lo stesse diventando sempre di più, ecco spiegato il grigio dei film vecchi. L’ho sempre ammirato per il suo pensiero laterale…).
È la vigilia di Natale, e George Bailey, proprietario di una piccola società sull’orlo del fallimento che ha passato la vita ad aiutare il prossimo, vede come unica soluzione il suicidio, e chi lo conosce prega Dio di aiutarlo. Al che Lui, meno sordo alle richieste dei mortali del solito, manda un angelo custode “di seconda classe”, ancora privo di ali, a dargli una mano. Grazie all’intervento divino, ai suoi amici ma soprattutto alla gratitudine che le sue azioni hanno sempre suscitato negli altri, George riuscirà a risolvere la situazione, e l’angelo ad avere le sue ali.
5) Il miglio verde
Ultimo ma non ultimo, una parabola vecchia come il mondo tradotta nel linguaggio del cinema, quella dell’innocente che si fa carico dei mali a lui inflitti dell’umanità crudele, riuscendo a redimerla almeno in piccola parte. Non stupisce che uno dei protagonisti sia una specie di Cristo di etnia africana, dai poteri miracolosi. Nel 1935, un omone accusato di crimini orribili, John, viene condannato alla pena capitale ed incarcerato nel Miglio Verde, soprannome del braccio della morte di Cold Mountain, dove incontra la guardia carceraria Paul.
A differenza del sadico collega Percy, Paul è gentile con tutti e salva un topolino che verrà adottato dai detenuti. Egli scoprirà la verità sul presunto crimine di John e i suoi superpoteri, che lo aiuteranno nella sua vita privata e addirittura salvare la moglie di un suo collega dalla morte. Anche il topo verrà guarito magicamente dopo essere stato schiacciato da Percy. Il giorno dell’esecuzione, John patirà la sua Passione: Percy è riuscito a mettere le mani sulla sedia elettrica dove il gigante buono verrà ucciso, manomettendola in modo che John rimanga bruciato vivo invece che fulminato direttamente alla testa.
Il film si avvia alla conclusione con Paul ormai centenario ma in ottima salute che ricorda quanto accaduto e si interroga sul suo destino. Si scopre infatti che il topolino è ancora vivo dopo più di 60 anni (sono circa 1500/2000 anni umani), e abita con lui. Visto che anche Paul ha subito un miracolo da John, vivrà secoli come il suo animale domestico (in proporzione)? L’ultima scena vede il topolino, evidentemente vecchissimo, dormire nella sua tana.
Honorable mention: Dio esiste e vive a Bruxelles
…E invece non era l’ultimo. Nella descrizione del quarto film ho scherzato sul fatto che se Dio esiste veramente, come in quel mondo, probabilmente non ci ascolta molto… in questo che segue invece è proprio uno stronzo. Sembra abbia creato l’umanità solo per aver qualcosa da tormentare, controllandola dal suo appartamento a Bruxelles, dove vive con la moglie e la figlia Ea, tramite un computer in grado di manipolare la realtà.
Un giorno la Ea, stanca del comportamento del padre, scappa di casa, e seguendo il consiglio del fratello JC (ovvero Gesù Cristo) incomincia a radunare apostoli a Bruxelles per redigere il “nuovo nuovo testamento” e aiutare l’umanità a sottrarsi dal giogo di Dio. Gran parte del film è incentrata sulle vite degli apostoli, che cambiano in meglio una volta incontrato Ea.
Intanto il padre cerca la figlia per la città (emblematica la scena in cui, finito in una chiesa, racconta ad un prete di essere il vero Dio, e di aver causato tutto il dolore della sua vita elencandoli uno ad uno, verrà preso a botte dallo stesso, mentre un sorriso si forma sulla statua del crocifisso che “guarda” la scena).
La madre di Ea, rimasta da sola a casa, trova la stanza del computer e lo riprogramma, cancellando il male dal mondo. Qualche tempo dopo, il “nuovo nuovo testamento” è diventato bestseller in un mondo utopico. Ho sempre visto un messaggio quasi transumanista in questo film, di un umanità che vuole spezzare le propie catene imposte da cause maggiori, siano esse la natura, Dio, o tutte le costrizioni sociali e biologiche simboleggiate dal personaggio finale nel cortometraggio COLORACE.
Eccoci arrivati alla conclusione. Cosa accomuna tutte le opere cinematografiche proposte? Sicuramente i toni fantasy/fantascientifici e il gusto metamodernista di cui parlavo all’inizio, capace di fondere temi seri e ironia pura, ma non solo: tutti portano un messaggio etico allo spettatore. Questa secondo me è la grandezza principale del cinema, la creazione di mondi immaginari o meno, desiderabili o orribili, per contribuire a migliorarne un altro in particolare, il nostro.
Si può vedere il parallelismo fra lo scopo dell’educazione e tale processo nei film: una persona, come una scena, può ispirarti per tutta la vita, ed è un po’ ciò che vorrei accadesse anche a voi grazie a quelli che vi ho portato oggi. Gli avevate già visti? Quali sono i vostri preferiti? Se qualcuno vi ha incuriosito e non lo conoscevate, non mi resta che augurarvi buona visione!
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